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Piante velenose
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Galanthus nivalis

Famiglia: Amaryllidaceae
Galanthus nivalis L.

Nomi volgari: Bucaneve, Fior di neve, Galantino, Lacrima bianca, Stella del mattino.


Etimologia: il nome della famiglia da “Amaryllis”, pastorella cantata dalla poesia greca, quello del genere dal greco e significa “latte fiore”, il nome specifico significa “di neve”, questo fiore spesso sboccia fra la neve, quando ancora è inverno

Morfologia:
pianta perenne bulbosa, di aspetto erbaceo, eretto, fusti leggermente striati, con organi sotterranei ovoidi , bruno-nerastri. Dal bulbo basale fuoriescono le foglie e il peduncolo fiorale Altezza 10-30 cm.
Le foglie basali sono ridotte a guaine membranose, le altre ,lunghe sino a 20 cm, sono lineari-nastriformi, appaiate, solcate da una nervatura centrale e arrotondate all’apice.
I fiori generalmente solitari e penduli, dall’odore poco gradevole, accompagnati da una spata lunga 3-4 cm, sono formati da 3 tepali esterni, patenti a stella, e da 3 tepali interni eretti, lunghi circa 1 cm, appressati uno all’altro, bilobati generalmente bianchi, ma anche giallastri o verdastri.
I frutti sono capsule ovoidi, triloculate, di cui vanno particolarmente ghiotte le formiche, agenti della disseminazione della pianta.

Distribuzione – habitat – fioritura:
diffusa in buona parte delle regioni europee, in Italia è comune in tutto il territorio, ma assente in Sardegna; vegeta nei prati freschi, vicino ai ruscelli, nelle radure, boschi umidi e boschi misti decidui. Fiorisce da febbraio ad aprile sino a 1.200.

Proprietà ed usi:
la pianta ha proprietà emetiche, coltivata come ornamentale.

Curiosità:
vuole la leggenda che Adamo ed Eva, nei loro primi giorni sulla Terra, si trovarono nel pieno gelo dell'inverno, Eva era sconsolata al pensiero di passare la sua vita in quelle condizioni, le attenzioni di Adamo e la promessa di stagioni migliori fattale da un angelo non valsero a nulla. Eva era sempre più triste. Allora un angelo mandato dal Signore soffiò su di lei dei fiocchi di neve comandando loro di trasformarsi in boccioli di speranza; questi, giunti a terra, si mutarono in bucaneve, rincuorandola.
Da quel giorno si dice che basta raccogliere un bucaneve nella prima notte di luna dopo la fine di gennaio per essere felici tutto l'anno.
Un'altra leggenda racconta che un giorno di febbraio Gesù aveva sete. Maria, sua madre, andò alla fontana, ma la trovò gelata e disse: "Come farò a dare l'acqua al mio bambino?". La terra udendo le sue parole, fece spuntare dalla neve un bel fiore bianco dal quale la Madonna prese l'acqua per dissetare Gesù. Questo fiore era appunto il Bucaneve.
Nel linguaggio dei fiori significa speranza, consolazione, da donare per attestare la propria solidarietà .

Note:
pianta simile che fiorisce nello stesso periodo è il Leucojum vernum (Campanellino), mentre il Bucaneve ha 3 petali bianchi il Campanellino ne ha 6 bianchi sfumati di verde.